鳴かぬなら鳴かせてみせようguardant

＜p＞Flavio Ermini scrive nell’Introduzione: ≪In questo libro ? articolato in diciannove narrazioni ? siamo invitati a intraprendere un cammino che si manifesta attraverso uno smarrimento. Ciascuno di noi sar? destinato a fare i conti con il matrimonio del cielo con la terra: bene e angoscia al tempo stesso. Insieme: familiarit? ed estraneit?. Insomma: lo stare a casa propria con disagio.≫＜br /＞ La narrazione sembra accadere nel medesimo istante in cui stanno accadendo le cose. Quasi un’istantanea che tuttavia si prende il tempo per scardinare gli istanti dal loro flusso continuo, e nell’interstizio tra l’uno e l’altro il lettore viene precipitato dentro ai pensieri dei protagonisti, catturato dalle loro emozioni e dai loro dubbi, letteralmente preso da una scrittura minuziosa, realistica e al tempo stesso visionaria.＜br /＞ In bilico tra pensiero poetante e descrizione cinematografica, questa scrittura e i fatti che descrive indicano la distanza che intercorre tra noi e il mondo in cui viviamo, e la consapevolezza che solo la nostra dedizione alla vita, la nostra capacit? di mettere insieme intelligenza intellettiva e intelligenza emotiva, possono far s? che questa distanza non sia una separazione ma uno stimolo alla relazione.＜br /＞ ≪Il guardante e il guardato ? scrive ancora Ermini ? ci indica che aver cura delle nostre conoscenze significa seguire il nostro sapere nel suo continuo cambiare di fronte al mutamento, perch? il nostro sapere ? tale solo in quanto si rinnova continuamente.≫＜/p＞画面が切り替わりますので、しばらくお待ち下さい。

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